Emozioni e incanti lungo le vie della Lucania.
Dal racconto "Sulle tracce di Rocco B." di Pierpaolo Grezzi presto tratto l'omonimo Film con la regia di Vincenzo Peluso.
Sulla base del bellissimo racconto "Sulle tracce di Rocco B." dello scrittore Pierpaolo Grezzi presto sara’ realizzata' la versione cinematografica con la regia e l'adattamento dell'attore/regista Vincenzo Peluso.
Tre amici quarantenni sulle tracce di Rocco Basilicata, figura misteriosa che fa da collante all'intero racconto, a bordo di una Volvo vecchio modello e con sottofondo la musica di Johnny Cash.
Tre amici alla scoperta di se stessi e della propria terra di Basilicata attraverso un intreccio sorprendente di vicende e incredibili colpi di scena.
Con le stesse parole dell’autore:
"Quella era la situazione piu` incredibile in cui si potessero trovare tutti e tre. Insieme, a quasi quarant’anni, sulle strade di una Basilicata addormentata, a cercare l’immagine di qualcuno che conoscevano appena, per motivi che conoscevano appena. Eppure correvano, correvano follemente... senza sapere esattamente cosa cercavano, da chi andavano, cosa avrebbero trovato. Ma correvano, perche´ in fondo quello era il loro sogno di sempre. Andare. E invece no, erano rimasti tutta la vita fermi, ad aspettare il momento in cui andare. Quella era la grande illusione dei sognatori in attesa, certi che la gioventu` sarebbe durata in eterno e che, prima o poi, sarebbe successo qualcosa."
Il quadro che ne esce fuori e’ un luccichio abbagliante di bellissimi dialoghi, fantastici scenari naturali, sorprendenti momenti di profonda introspezione inframezzati da pirotecnici colpi di scena.
E soprattutto ne esce fuori una Basilicata nascosta, misteriosa, quasi sfuggente, ma sempre accogliente; apparentemente matrigna ma definitivamente madre.
Un’identità’ lucana che alla fine accomuna tutti i personaggi.
"Stessa identita`, un’identita` profondamente lucana, che si sentiva perfettamente a proprio agio in quel luogo di confine tra materia e non-materia.
La Basilicata profonda altro non e` che questo, un confine tra fisica e metafisica, dove il grano e` grano, ma e` anche un’altra cosa. E dove la vite, gli aranceti, il colore delle fragole, l’odore del legno in parte e`, in parte non e` quello che sembra. Dove la bellezza struggente degli occhi vivi della gente e` sempre velata da una grande colpa, una colpa segreta da espiare. Dove tutto e` immerso nel tempo, sebbene il tempo non esista. Dove tutto e` impossibile nel mondo materiale, sebbene nel culto, nella liturgia, nella cura, nel sogno tutto divenga fatalmente possibile."
“Nulla si realizza che prima non sia stato un sogno”.
Mi si consenta l’autocitazione dal mio primo libro, ma e’ la frase che meglio rende il mood dei personaggi del racconto di Grezzi, del Film che ne seguira’, e delle sensazioni ricevute nei piacevolissimi incontri con il regista.
Il sogno di tre quarantenni alla ricerca dell’America perduta e che si ritrovano invece a riscoprire se stessi e a respirare la propria terra come mai prima di allora.
Il sogno di un attore/regista Vincenzo Peluso, gia’ straordinario protagonista ne “Il ladro di bambini “ di Gianni Amelio e in “Un uomo per bene” nei panni di Gianni Melluso, nella memorabile scena del confronto con Michele Placido/Enzo Tortora.
Il sogno di Vincenzo Peluso di portare a termine il suo progetto cinematografico sulle vie della terra di Lucania.
Il sogno di concorrere a valorizzare un frammento importante del “Pianeta Sud”.
Chi volesse contribuire alla realizzazione di questo sogno, sia sponsor privati che Enti Istituzionali, puo’ avviare contatti direttamente con il regista qui: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Vincenzo Peluso, attore e regista, dopo aver esordito nel 1992 nel premiatissimo “Il ladro di bambini” di Gianni Amelio, intraprende una carriera segnata da film d'autore. Appare poco dopo in Libera di Pappi Corsicato, che lo farà protagonista del successivo, controverso e acclamato "I buchi neri".
Dopo che il Festival di Ginevra '95 lo annovera uno dei più promettenti attori europei, interpreta uno dei ruoli maggiori in “La mia generazione” di Wilma Labate, nominato all'Oscar come miglior film straniero.
Nel 1998 è in Per tutto il tempo che ci resta, l'anno seguente è protagonista di ben tre pellicole: Un uomo perbene, Vuoti a perdere e Prima del tramonto, trionfatore al Festival di Annecy. Appare in diverse fiction e miniserie televisive.
Negli ultimi anni ha portato in giro il suo recital napoletano "Napoli cu' poco e niente", dedicato a Totò, ed ha diretto molti cortometraggi indipendenti. Vincenzo suona benissimo la chitarra con la quale spazia dal classico napoletano alla musica leggera, dal genere demenziale alla canzone umoristica.
Pierpaolo Grezzi, scrittore, sceneggiatore, studioso di filosofie orientali, collabora con la facolta di filosofia dell'universita' di Roma “La Sapienza”.
E' vicepresidente dello IASEM (Istituto alti studi euro mediterranei).
Ha scritto diverse opere teatrali; tra i suoi ultimi lavori "La catena a due ganci".