Articolo Beppe Grillo

frecciabigL'OPINIONE                              di Raffaele Cammarota

 

A quando la sveglia?...
Da Grillo alle denuncie de "La Casta" di Stella/Rizzo ai libri di Travaglio a Beha: comincia a muoversi qualcosa...

Sembra che uno strano, importante e a mio parere non casuale sincronismo temporale stia accompagnando una forte presa di coscienza da parte dell'opinione pubblica e noi tutti riguardo gli intrecci perversi che sussistono nella societa' italiana tra il mondo politico, economico ed affaristico a discapito degli interessi, della volonta' e spesso della salute della grande massa di noi italiani; appare "una nazione col buco dentro" come viene argutamente descritta l'italia da Beppe Grillo nella prefazione del libro di Oliviero Beha "Italiopoli".

Ho assistito allo spettacolo di Beppe Grillo a Catanzaro il 5 Giugno scorso: Grillo e' un vulcano, un fiume vorticoso, una pioggia torrenziale di inoppugnabili verita' che tutti noi conosciamo ma che forse per quieto vivere o semplice pigrizia mentale non abbiamo il coraggio, la voglia o la capacita' di esternare.lacasta
Le denunce di Beppe Grillo, il clamore suscitato dal libro"La Casta" di Stella/Rizzo sui privilegi e gli sprechi del mondo politico, il successo di libri di giornalisti indipendenti e coraggiosi come Marco Travaglio sull'informazione taroccata ("La Scomparsa dei fatti") ed Oliviero Beha su tutti gli "opoli" che hanno attraversato l'italia  ("Italiopoli": da italiopolitangentopoli a bancopoli a calciopoli a vallettopoli), sembrano finalmente cominciare a scalfire il muro di accettazione passiva, imbelle ed a volte omertosa della situazione italiana. Ognuno intento a prestare attenzione soltanto al proprio orticello, perche' costa meno fatica o perche' ci capita di pensare:  "chi me lo fa fare?... tanto non cambia nulla!", "...perche' devo interessarmi proprio io?".

Invece no! E' giunto il momento di svegliarci, e capire che e' giunta l'ora di interessarci - TUTTI - della cosa pubblica, tutti davvero! Partendo dal basso,  cominciando ad interessarci della nostra vita, del nostro comune, del nostro mondo e di chi ci sta intorno, partendo dalle piccole cose.
Basta con i privilegi, basta con la politica fatta solo di clientele e tornaconti elettorali che mortifica le intelligenze degli individui e dei giovani in particolare, basta con la grande Banca/Finanza che strangola la vita della maggioranza delle persone, basta con l'informazione pilotata, basta con chi specula e gioca con la salute e la vita di noi tutti!!
E' giunta davvero l'ora di svegliarci e cominciare, ognuno di noi, ad impegnarci e fare qualcosa di nuovo per migliorare quest' Italia in cui viviamo e vivranno i nostri figli.

Raffaele Cammarota

12 Giugno 2007 ore 17.25
 

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COMMENTI
- Condivido in pieno il contenuto dell'articolo: e' giunta l'ora di svegliarci!
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- Quello che tu scrivi è condiviso dalla totalità delle persone perbene e di buon senso che vivono in questo strano paese. Ma, purtroppo, la quasi totalità dei nostri politici non appartiene alle categorie sopra citate. 
Il punto a mio avviso non sono solo i privilegi e il costo della politica, il punto è che nonostante costi troppo non funziona. Non solo, è di intralcio.
Questa gente non è in grado di decidere seriamente sui temi veri della vita di tutti i giorni.
Dove sono questi signori quando si parla di lavoro precario? Hanno distrutto una intera generazione.Hanno ucciso i loro-nostri sogni.
Le città non sono sicure, la giustizia non funziona , la scuola è allo sfascio, Napoli è abbandonata al suo destino, il vaticano detta i suoi diktat, abbiamo una legge elettorale penosa e ancora sta lì. E Berlusconi e il suo conflitto di interessi? E le leggi ad personam? E gli enti inutili? 
Si potrebbe andare avanti per tanto ancora ma basta già questo. E loro? Si aggrovigliano in discussioni e diatribe puramente accademiche che con la realtà hanno ben poco da spartire. E ogni sera assistiamo alle liti o finte liti su quella dichiarazione di questo o quello. Francamente non se ne può più. Io non ne posso più. Sono sempre gli stessi e molti di questi sono sopravvissuti alla prima e seconda repubblica e sopravvivranno a chissà quante altre. Molti sono condannati in via definitiva altri sono indagati ma stanno sempre lì.
Il clima di sfiducia che si respira è davvero pesante. Tira davvero una brutta aria. 
Io non mi sento rappresentato da questa gente.
Vorrei che andassero a casa. Vorrei avere giovani e donne al potere. Vorrei gente capace e meritevole nei posti di responsabilità e non l’amico-il parente di questo o quello. Vorrei che chi ha sbagliato paghi. Vorrei che staccassimo il cordone ombelicale col Vaticano.Vorrei una informazione libera. Vorrei sentirmi cittadino e non suddito. Vorrei vivere in un paese civile. Noi non siamo un paese civile. 
L’ultima volta mi sono sforzato di andare a votare. La prossima volta non so se varrà la pena.
Il grande Beppe Grillo ci ha invitati a resettare tutto. Io condivido in pieno e faccio Reset da adesso.
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Sono d 'accordo con lei signor Cammarota..la vita dell'individuo viene 
vissuta singolarmente,senza preoccupazioni esterne,ognuno,come ha detto 
lei, pensa a "coltivare il proprio orticello"...
Noi giovani ci lamentiamo di non avere spazio,di venire occultati 
dalla presenza degli anziani che pretendono di portarsi il loro lavoro 
fino alla tomba...questo in buona parte è vero,ma sottoponendoci ad un 
giusto esame di coscienza dobbiamo puntare il dito anche un po' verso 
noi stessi..perchè? Perchè mancano le iniziative! E da dove proverranno 
queste iniziative se ognuno pensa che sarà l'altro a farlo?? Io 
purtroppo sono un buon esempio dello stordimento giovanile in quanto 
quasi completamente ignorante in materia politica... è anche vero che 
sono giovane,18 anni, ma vorrei tanto risvegliarmi anche io..perchè quando 
toccherà a me consegnare quella scheda vorrei andarmene da quella 
stanza con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono per il mio 
paese,per la mia piccola Basilicata e per la mia nazione!!
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Se cominciassi dicendo “non sono d’accordo” sarei in grado di prevedere la replica: chissenefrega o meglio, “vaffanculo” (molto più attuale). La disanima di Grillo, dell’inefficienza della classe politica e dell’incapacità di decidere è trascinante. Solo per questo, l’elenco dei disastri della nostra “casta” (altro termine in voga), il Grillo parlante meriterebbe un rotondo 6-0 6-0 tennistico. Vorrei sottolineare che Grillo non è la malattia, ma il sintomo che avverte dell’urgenza di un medico e di una cura. Ovviamente, trascurare l’allarme sarebbe una follia. Ecco perché è utile prendere spunto da certe piazzate e da certe reazioni; occorre capire cosa si debba fare per ritrovare un minimo di salute. La gente avverte il vuoto dei dibattiti e sbuffa, annoiata ed infastidita. Certo, il primo giullare che si offre quale interprete dei malumori correnti trova entusiastica adesione e fa presa sulle masse per la forza con cui le dice, per la sfrontatezza. Siamo tutti stufi dei mandolinari della politica. Il successo di  Grillo discende dalla parolaccia (ormai sdoganata) che riflette uno stato d’animo diffuso e bisognoso di sfogo, che però solitamente è usata nella chiosa di una discussione che non ammette repliche. Per questo ho qualche dubbio. Una certezza però è evidente. Grillo ha “sfottuto” la classe politica proprio sul loro campo preferito, ovvero i media, tutti, e soprattutto la piazza. Feudo da sempre della politica. L’ultima considerazione: si è scatenata una grande polemica nei confronti del direttore del Tg2 Mazza che aveva lanciato la polemica: “E se qualcuno premesse il grilletto?”. Meditiamo, non ha torto. La storia insegna, le sommosse popolari hanno sempre creato al proprio interno delle deviazioni. I folli non si limitano ad un semplice “vaffa”.
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